Biblioteca Classense / Corridoio Grande
28 febbraio – 14 giugno
Orari di apertura:
• lunedì 14-19
• da martedì a sabato 9-19
• chiuso domenica e festivi
Ingresso libero
Venerdì 28 febbraio – ore 17 – Inaugurazione
La mostra racconta le vite di tre grandi esploratori: Francesco Negri (1623-1698), Romolo Gessi (1831-1881) e Pellegrino Matteucci (1850-1881). Libri, mappe, manoscritti e una piccola ma straordinaria collezione di armi africane fanno luce su epoche, personaggi e questioni sulle quali anche oggi è importante riflettere.
Il percorso, curato da Benedetto Gugliotta, responsabile dell’Ufficio Tutela e Valorizzazione dei beni museali dell’Istituzione biblioteca Classense, accosta esperienze tra loro molto diverse: quella di un viaggiatore che a fine Seicento percorre la via della Scandinavia e quella di due esploratori che a fine Ottocento si spingono a sud, nell’Africa profonda.
Affidandosi a mappe geografiche e descrizioni ancora in parte pre-scientifiche, piene di serpenti marini, draghi volanti e fenomeni naturali inspiegabili, don Francesco Negri, parroco di una modesta chiesetta di Ravenna, raggiunse in solitaria i confini nordici dell’Europa, a Capo Nord, e fu il primo etnografo del popolo dei Sami. Oltre due secoli intercorrono tra il suo “viaggio settentrionale” (1665) e le spedizioni africane di Gessi e Matteucci, tra Sud Sudan e golfo di Guinea, conclusesi con la morte prematura di entrambi (1881). Animate da ragioni molto varie, tra le quali il desiderio di esplorazione ma anche più complessi motivi politici ed economici, le vicende dei due italiani si intrecciano con temi propri del loro tempo, quali il colonialismo e lo schiavismo. Tuttavia, nonostante le differenze cronologiche e di contesto storico e geografico, una cosa accomuna i tre viaggiatori, oltre alla loro origine ravennate: un invincibile desiderio di conoscere terre e popoli ignoti.
La mostra espone anche due preziosi oggetti provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma e, grazie alla collaborazione con il Museo d’arte della Città di Ravenna, è arricchita da un intervento dell’artista camerunense Victor Fotso Nyie, per accompagnare la riflessione odierna su colonialismo, decolonizzazione e incontro tra civiltà.
La mostra rientra nella XVIII edizione del Festival delle Culture 2025. Si ringrazia per il sostegno l’Ufficio Politiche per l’Immigrazione e la Cittadinanza del Comune di Ravenna e l’Accademia degli Incamminati di Modigliana.
Visite guidate e appuntamenti speciali accompagneranno la mostra e verranno qui segnalati: torna a controllare la pagina nei prossimi giorni.